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IL COCKPIT DI OCTOPUSSY

L’UOMO DEI SUPERYACHTS PIU’ VELOCI DEL MONDO

John Staluppi è nato a Brooklyn – New York nel 1947 ed ha iniziato a lavorare come meccanico presso l’officina di una pompa di benzina, successivamente s’è messo in proprio ed ha avuto il colpo di genio di importare per primo le minuscole autovetture di uno sconosciuto costruttore giapponese: Soichiro Honda: inutile dire che da quella incredibile intuizione gli affari han preso a marciare a gonfie vele e ad assicurare a John Staluppi il successo.

Il successo negli affari ha portato con se’ la possibilità di acquistare dei bellissimi e costosissimi giocattoli da adulti, come le auto d’epoca (di cui Staluppi è uno dei più grandi collezionisti al mondo) e i motoryacht, e qui inizia il nostro viaggio.

LA VERSIONE STALUPPI – LA PIU’ VELOCE

Il motivo per cui analizziamo le barche possedute da Staluppi è dovuto al fatto che lui ha sempre desiderato andare sul mare con i motoryacht più veloci; questa ricerca della velocità lo spinse negli anni a realizzare barche capaci di stabilire dei record mondiali.

Inizialmente Staluppi si accontentava di prendere un modello preesistente di un cantiere e farlo modificare secondo le sue specifiche; alcune barche furono invece acquistate sul mercato di seconda mano e refittate in modo radicale con motorizzazioni iperboliche.

Successivamente Staluppi decise addirittura di costruire da se’ i mostri con cui sfidare re e tycoon nella gara per la barca più veloce di tutte: con la Millennium Superyachts, un cantiere che aveva per unico scopo quello di costruire le barche più belle, veloci e lussuose del mondo.

Oggi l’obiettivo di Millennium Superyachts non è più principalmente la velocità da primato, ma soprattutto il lusso, e gli ultimi modelli ideati da Staluppi esulando dallo scopo di questa trattazione, verranno comunque qui poi citati, seppure in modo solo sintetico.

FOR YOUR EYES ONLY

Il primo motoryacht che John Staluppi concepì espressamente per la velocità fu il 36mt “For your eyes only”, che fu varata nel 1985 dal cantiere Denison Marine.

Era uno scafo semidislocante e fu il primo motoryacht americano a combinare i motori MTU con la propulsione a idrogetto, e questo gli permise di raggiungere la velocità di 30 nodi.

FOR YOUR EYES ONLY

OCTOPUSSY

“Octopussy” fu la seconda barca espressamente realizzata secondo i desiderata di Staluppi, questa volta dal cantiere Heesen.

OCTOPUSSY

Si narra che tra le specifiche contrattuali vi fosse una clausola di rescissione nel caso in cui la barca non avesse superato i 50kn, d’altra parte era previsto che per ogni nodo in più oltre questo limite, il cantiere avrebbe percepito un bonus di $200,000 per nodo.

OCTOUPUSSY FAST

“Octopussy” coi suoi 44mt e con una velocità di punta di 53 nodi (!) fu al suo varo nel 1988 lo yacht più veloce del mondo.

OCTOPUSSY REAR
OCTOPUSSY AERIAL VIEW

MOONRAKER

Alla fine degli anni ’80, in risposta a Octopussy, lo scettro della barca più veloce del mondo passò a Sua Maestà l’Aga Kahn che fece varare una barca capace di 57kn, e Staluppi prontamente rispose ordinando al cantiere Norship il 36mt “Moonraker”.

MOONRAKER LINE
MOONRAKER REAR
MOONERAKER AERIAL VIEW

La barca fu varata nel 1992 e arrivò ad una velocità di punta di 61 nodi (!).

MOONRAKER FAST

THE WORLD IS NOT ENOUGH

Nel 1998 Staluppi decise di scendere personalmente in campo creando un proprio cantiere: non più barche semplicemente modificate, refittate e ipermotorizzate secondo i dettami della “religione Staluppi: velocità, velocità, velocità ad ogni costo”, ma addirittura un cantiere espressamente creato per realizzare il più veloce superyacht al mondo e nacque così in Olanda la Neptunus – Millennium Superyachts, ancor oggi protagonista della scena mondiale dello yachting.

THE WORLD IS NOT ENOUGH
THE WORLD IS NOT ENOUGH SPEED

La prima barca uscita dalla Millennium fu nel 2004 “The world is not enough” che riprendeva la predilezione di Staluppi per i nomi alla “James Bond”: un superyacht di 40mt che poteva arrivare ad essere motorizzato (nella versione personale di John Staluppi) con 20,600 HP e raggiungere la pazzesca velocità di 70 nodi (!).

THE WORLD IS NOT ENOUGH REAR
THE WORLD IS NOT ENOUGH AERIAL VIEW
THE WORLD IS NOT ENOUGH SPEED

DALLA VELOCITA’ AL LUSSO

Le barche successive di Staluppi, furono sicuramente delle pietre miliari per il lusso abbinato alla bellezza ed alla qualità costruttiva, tuttavia non furono più realizzate per battere record mondiali ma per conquistare lo scettro della barca più bella e più lussuosa, il loro spirito esula quindi da questa trattazione, ove si parla delle barche di Staluppi create per conquistare record di velocità, tuttavia per completezza le citiamo qui:

  • Casino Royale (49,6mt x 16kn)
  • Skyfall (57,91mt x 20kn)
  • Diamonds are forever (61mt x 16kn)
  • Spectre (realizzata in partership con Benetti) (69mt x 21kn)_

Fabrizio Rebolia

Premessa

Quando si parla di offshore, si intende una gara motonautica interamente corsa in mare aperto, con questo volendola distinguere da quelle che si svolgono in bacini chiusi, come i laghi e le lagune, per esempio. La caratteristica che contraddistingue le barche offshore è la ricerca della massima velocità abbinata ad una carena che consenta di navigare nonostante le onde, le correnti ed il vento, tutte le condizioni cioè che contraddistinguono una competizione in mare aperto.

Va da se’ che le barche offshore fino a ieri erano quasi esclusivamente dei monocarena, ossia barche con uno scafo solo, poiché queste assorbono meglio il moto ondoso. In tempi recenti questa caratteristica s’è un po’ perduta, poiché le gare offshore per motivi mediatici han perso il loro carattere originario e son diventate gare sempre meno marine e sempre più da circuito.

La Miami – Nassau

Se per offshore intendiamo la competizione sportiva in mare aperto, sicuramente dobbiamo andare al 6 maggio 1956, quando un gruppo di appassionati statunitensi con l’hobby della motonautica, volle stabilire chi avesse la barca più veloce sul percorso Miami – Nassau. Una competizione in mare aperto, dalla Florida puntando la barca per 184 miglia verso il largo sino alle Bahamas … Ecco, possiamo dire che quel giorno nacque la motonautica d’altura (ossia l’offshore).

I concorrenti di quella prima edizione furono solo undici e terminarono in otto. Vinse col tempo di 9h e 31 (31,7 km/h di media) Doodle II, uno scafo molto piccolo, un open di 34 piedi della Chris Craft pilotato da Sam Griffith e Dick Bertram.

THE DOODLE II

Alla fine della gara il fasciame sovrapposto di Doodle II era tutto allentato per le sollecitazioni subite ed i colpi ricevuti, ad ogni modo quello fu l’inizio: la gara piacque così tanto che fu replicata gli anni successivi ed ancor oggi è una di quelle classiche offshore che da sola vale un campionato

Le carene a V profondo

Dick Bertram era un broker di Miami, appassionato di vela più che di motonautica, anzi, fu proprio assistendo ad una regata in una giornata di mare mosso che si imbattè in una barca per nulla disturbata dalle onde che in quel momento si frangevano sul campo di gara, e che anzi, teneva il mare con una capacità mai vista.

Al timone di quel prototipo c’era un architetto navale di nome Ray Hunt.

Hunt aveva intuito che facendo proseguire la V della prora delle imbarcazioni per l’intero scafo fino alla poppa, la barca fendeva l’onda anche con mare formato non rimbalzando su di essa, ma tagliandola.

MOPPIE

Bertram contattò Hunt con il proposito di portare l’idea del V profondo nelle carene delle imbarcazioni a motore e da quell’incontro nel 1960 nacque Moppie, dal nome della moglie di Bertram, una barca così azzeccata da divenire una leggenda: quella dei motoscafi Bertram con carena Hunt a V profondo, ancor oggi sinonimo di scafi d’altura e fisherman a prova di qualsiasi condizione di mare.

Fabrizio Rebolia

Il più grande Salone del Mediterraneo giunto alla sua 59ma edizione (19-24 settembre 2019), accoglie gli appassionati con un’offerta completa, confermandosi coma la porta d’accesso per un’esperienza a 360°.
Chi visita il Salone Nautico può vivere in prima persona la passione per il mare e per gli sport acquatici, provando le barche e partecipando a numerose attività speciali.
Il Salone Nautico è un evento trasversale con profonde verticalità che definiscono un rapporto identitario di 1 a 1 con ogni singolo operatore e visitatore.

Diporthesis

As.Pro.Na.Di. Associazione Progettisti per la Nautica da Diporto

il-salone-nautico-alla-fiera-di-genova   Nell’ambito del 56° Salone Nautico esposti i lavori dei partecipanti alla seconda edizione del premio Diporthesis, organizzato da As.Pro.Na.Di con la collaborazione di UCINA Confindustria Nautica. Sono 22 i lavori in gara provenienti dalle migliori scuole di progettazione del mondo. Venerdì prossimo presso il Teatro del Mare alle ore 11 la premiazione.   Arrivano da tutto il mondo i lavori eseguiti come tesi di laurea e master in Yacht Design che sono esposti nell’ambito del Salone di Genova che saranno premiati venerdì prossimo con quattro stage formativi messi a disposizione da quattro cantieri nazionali che hanno raccolto senza esitazioni la richiesta. Si tratta di Adria Sail di Maurizio Testuzza, dei Cantieri Del Pardo, di Montecarlo Yachts e di Wider a questi si aggiugono gli sponsor tecnici ENAVE e Olcese e Ricci che ha realizzato i premi disegnati da Epaminonda Ceccarelli. As.Pro.Na.Di conferma così il suo impegno nella formazione e diffusione del design nautico, uno dei motori dell’industria nautica italiana, fondamentale per l’impronta stilistica. Il comitato organizzatore è composto da Giovanni Ceccarelli, Antonio Vettese, Alessio Liuni, Franco Gnessi, Giovanni Maria Grasso, Francesco Ruiz, Francesco Baratta, Amedeo Andreotti e per UCINA Roberto Neglia. La Giuria è composta dal presidente di As.Pro.Na.Di Giovanni Ceccarelli, dal presidente di UCINA Confindustria Nautica Carla Demaria, da Antonio Vettese, Roberto Neglia, Lorenzo Argento, Andrea Vallicelli, Giovanni Zuccon, Alessio Liuni, Franco Gnessi. Per questa seconda edizione le categorie di gara previste sono tre: yacht con propulsione principale a vela; yacht con propulsione a motore endotermico o con produzione o trasformazione di energia di altro genere con caratteristiche di innovazione in ambito energetico; innovazione tecnologica o funzionale al servizio della progettazione e realizzazione unità per la navigazione da diporto. Hanno partecipato gli studenti che hanno completato gli studi dopo il 31 gennaio 2012 e che abbiano conseguito la laurea o il diploma presso Università o Scuole di Design con tesi che hanno per soggetto progetti per la nautica da diporto. Questi i lavori esposti e finalisti divisi per categoria: BARCHE A VELA :
  1. PAMELA CAMPIONI Università Europea del Design- Pescara ITALIA
  2. NICOLO’ PIREDDA Politecnico di Milano – ITALIA
  3. HO JOON CHOOI (DIMITRA AGAPITOU, MARCIO SCHAEFER, AYLIN ORS) Politecnico di Milano – ITALIA
  4. AUGUSTIN PALADINI Universidad Nacional de Quilmes – ARGENTINA
  5. JEREMIAS ESPERANZA Universidad Nacional de Quilmes – ARGENTINA
  6. ALEJANDRO CRESPO DAROCA (SENA CINEM OSMAN, Gowtham SELVAN Arulselvagiriraj) Politecnico di Milano – ITALIA
BARCHE A MOTORE :
  1. ANDRIEJUS SOBUTAS Klaipeda University – LITUANIA
  2. MARCO MICELI Universidad Nacional de Quilmes – ARGENTINA
  3. GIUSEPPE CALCULLI Università Europea del Design – ITALIA
  4. MATTEO CAPPELLAZZO (MATTIA PITO) Polo Universitario Guglielmo Marconi , La Spezia – ITALIA
  5. LUKAS AVENAS Vilnius Academy of Arts – LITUANIA
  6. AUSTEJA PLATUKYTE Vilnius academy of Arts – LITUANIA
  7. SIMONE BOCCHI Polo Universitario Guglielmo Marconi , La Spezia – ITALIA
  INNOVAZIONE e TECNOLOGIE:
  • JESSICA LAGATTA Università degli Studi Gabriele d’Annunzio , Pescara- ITALIA
  • ALESSANDRO MARROCU Università degli Studi di Genova – ITALIA
  • AMBRA VANDONE Politecnico di Milano – ITALIA
  • STEFANO VICARI Rome University of Fine Arts – ITALIA
  • MARCO MASULLO Università degli Studi di Napoli Federico II – ITALIA
  • SISTO FARINA Università degli Studi di Napoli Federico II – ITALIA
  • GIULIANO RICCI Polo Universitario di La Spezia – ITALIA
  • CAMILLA FOSSA (ISELLA TENTI) Polo Universitario Guglielmo Marconi , La Spezia – ITALIA
  • ROBERTA VULTAGGIO Polo Universitario Guglielmo Marconi , La Spezia – ITALIA
  Per informazioni Antonio Vettese             antonio@vettese.it      tel 3357366723 www.diporthesis.it www.aspronadi.it