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Si è aperta alle 9 del mattino nella sede dell’Istituto Nautico ‘Caboto’ di Gaeta la quarta giornata della sesta edizione dello Yacht Med Festival, con il Seminario Nazionale degli Istituti Nautici dal tema: “Trasporti & logistica: le azioni marittime e le direttive comunitarie” organizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e ricerca, e la Fondazione Caboto.Alle 10 nell’area forum “Riva 170” sita nel cuore del villaggio fieristico, c’è stato l’importante e seguitissimo 2° Forum Nazionale sull’Economia del Mare, dal tema: “Nuove politiche di sviluppo: proposte al Governo”, organizzato in collaborazione con il magazine ‘Economia del Mare’ e moderato dal giornalista Enzo Redivo, direttore di Maritime Transport Daily Newsletter.L’avvicinarsi verso la formazione di un nuovo Governo rende quanto mai indispensabile che tutti i principali attori dell’Economia del Mare, insieme e adesso, individuino, ciascuno per la propria specifica competenza, concrete proposte di sviluppo per il nostro Paese.Il quadro economico nazionale e internazionale impone l’individuazione di politiche coerenti con il tessuto imprenditoriale e la vocazione produttiva dei territori di riferimento.In tal senso, l’Italia non può e non deve più ignorare la sua natura di Paese di mare e le straordinarie opportunità ancora inespresse che ne derivano.E’ questo il momento per interpretare l’Economia del Mare quale nuovo settore economico, individuando tutti gli strumenti necessari a mettere in risalto il suo valore reale. Non si può più aspettare.Il 2° Forum Nazionale sull’Economia del Mare è pensato per essere un momento di sintesi e di proposta, al fine di rappresentare al prossimo Governo istanze chiare e condivise.Ad aprire i lavori Cosimo Mitrano, sindaco della città di Gaeta, con un saluto ai molteplici e importanti relatori: “Rispetto alle altre fiere questa si è rafforzata con un grande risultato. E’ la dimostrazione che quando si lavora insieme si ottengono risultati straordinari. Tutto ciò è stato possibile anche attraverso la sinergia con la Camera di Commercio di Latina. Un plauso va anche a chi ha lavorato dietro le quinte affinché tutto funzionasse nel modo migliore”. Successivamente c’è stato l’intervento del Comandante della Capitaneria di porto di Gaeta, Francesco Tomas. “Innanzitutto faccio i complimenti a Vincenzo Zottola, per essere riuscito nuovamente a portare a Gaeta questa bellissima manifestazione. Per quanto riguarda l’Economia del Mare ritengo che non si possa prescindere da 4 punti fondamentali: Formazione e Investimenti nelle infrastrutture, Sostenibilità ambientale e Sicurezza, Burocrazia necessaria, Sviluppo Tecnologico”.
Ad aprire la prima sessione, il Presidente del Comitato Filiera Nautica di Unioncamere e Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola: “Sosteniamo da tempo che l’Economia del Mare debba rappresentare il centro delle politiche di sviluppo del nostro Paese, per restituire all’Italia quella leadership nel sistema Euro-Mediterraneo che ha già assunto nel corso della sua storia. C’è ancora molta strada da fare affinché le nostre istituzioni diano a questo settore un ruolo centrale all’interno dei programmi strategici di sviluppo. Per sostenere questo processo, insieme ad Unioncamere, ad Assonautica, al sistema delle camere di commercio e alle principali associazioni di settore, abbiamo avviato un percorso finalizzato ad evidenziare il reale valore dell’Economia del Mare. Siamo convinti, infatti, che le attuali analisi, dedicate a quello che viene tradizionalmente inteso come cluster marittimo, tengano fuori settori troppo importanti, come il turismo, lo sport, le produzioni tipiche o l’editoria e che lo schema odierno dei codici ATECO non sia adeguato ad individuare le specializzazioni legate al mare. Per questo motivo stiamo individuando nuove modalità di rilevazione che possano colmare i vuoti attualmente esistenti e fornire numeri e valori più vicini alla realtà. Speriamo, in tal senso, che lo Yacht Med Festival continui a dare il suo contributo, attestandosi sempre di più quale laboratorio e confronto tra i più importanti rappresentanti imprenditoriali, associativi e istituzionali. Lo spirito del Forum di oggi è di farci trovare pronti con proposte concrete e operative quando la politica sarà pronta a recepirle. Abbiamo sempre continuato a lavorare, a prescindere dall’attenzione ricevuta dai nostri rappresentanti istituzionali e continueremo a farlo, ma riteniamo che proprio questo sia il momento giusto per condividere e per unire. Ritengo però anche giusto che proprio oggi si alzi forte la nostra voce. Non è possibile che un Paese che ha 7.456 chilometri di costa, una tradizione marinara antica e centinaia di migliaia di imprese di eccellente valore, non faccia del mare la sua primaria risorsa di sviluppo. Chiediamo al prossimo Governo una maggiore attenzione all’Economia del Mare e alle sue specifiche esigenze e un Ministero dedicato. Abbiamo già perso troppo tempo. La situazione odierna ci impone scelte chiare e decise rispetto alla direzione da dare alla nostra economia. Dobbiamo restituire all’Italia quella posizione di leadership nel Mediterraneo che le è appartenuta nella storia e che ancora deve appartenerle. Per farlo è necessario iniziare a considerare l’Economia del Mare nella sua interezza, con nautica, trasporti, logistica integrata, pesca, portualità, turismo, produzioni tipiche, formazione, cultura, soggetti pubblici e privati, che concorrono tutti insieme a definire un cluster ancora poco valorizzato. Solo così potremo mettere in risalto il valore reale di una economia essenziale per lo sviluppo del nostro Paese”.
Subito dopo è stata la volta del Segretario Generale di Assonautica Italiana Matteo Dusconi: “porto il saluto del Presidente nazionale Alfredo Malcarne. Siamo convinti che il mare unisca i territori e le esperienze, ma siamo pure convinti che il mare trasporti le idee. E’ questa la nuova mission di Assonautica che ha organizzato qui a Gaeta la prima conferenza di sistema sull’economia del mare: distribuita equamente in sei tavoli di lavoro come internazionalizzazione, ambiente, formazione e innovazione, sicurezza, acque interne, turismo nautico”.
A chiudere la sessione riservata al Sistema camerale, il Presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello: “L’Economia del Mare deve essere rilanciata, nei 150 anni questo settore ha vissuto varie sfide e sono fiducioso nella riuscita di quest’ennesimo obiettivo. E’ necessario fare quadrato e superare la crisi. Per questo motivo, grazie all’intuizione del Presidente Zottola abbiamo organizzato i Primi Stati Generali delle Camere di Commercio sull’Economia del Mare proprio qui a Gaeta”.
Ad aprire gli interventi degli imprenditori, l’Amministratore Delegato della Società di Navigazione d’Amico, Cesare d’Amico: “noi imprenditori che abbiamo la fortuna di condurre le aziende più sane e forti, in questo momento finiamola di piangerci addosso e cerchiamo noi tutti di essere più propositori e trascinatori ma continuando a fare il mestiere che meglio sappiamo fare. I politici abbiano il coraggio di fare una sana politica per l’Italia, creino una vera politica economica del mare. Noi armatori più di altri inseriti in un mondo globale che accelera abbiamo bisogno di deburocratizzare. Se vogliamo veramente rompere questa inaccettabile situazione dobbiamo creare delle situazioni nuove, forti, anticonvenzionali e per questo limitare nel tempo, ma dobbiamo essere certi che quello che chiediamo sia a costo zero, come la detassazione per le nuove assunzioni, il sostegno alla formazione, un più facile accesso al credito e la sburocratizzazione”.
A seguire l’Amministratore Delegato Benetti, Vincenzo Poerio, che ha invece dichiarato: “tre sono gli elementi che mi sento di sottolineare in questa sede: internazionalizzazione, aggregazione, diverso rapporto con le istituzioni. La nautica oggi vale meno della metà di quanto valeva fino a pochi anni fa e il mercato di riferimento è esclusivamente internazionale. Dobbiamo rivolgerci a comandanti e armatori esteri come un unico grande approdo Italia, unendo le nostre forze per una azione di promozione forte e coordinata”.
Gli ha fatto eco con le sue dichiarazioni il designer internazionale Tommaso Spadolini: “sono pienamente d’accordo sulla necessità di fare squadra, elemento fondamentale per il rilancio di qualsiasi settore economico. Serve la volontà di tutti di aprirsi al dialogo, la disponibilità ad incontrarsi per far venir fuori non solo chiacchiere, ma soprattutto proposte concrete. Architetti e designer sono una parte importante dell’Economia del Mare e vivono quotidianamente problemi e potenzialità di settori cruciali come la nautica e la portualità”.
A chiudere questa sessione il Presidente di Gallozzi Group, Agostino Gallozzi. “Non credo ci sia la cosiddetta “idea magica” per il rilancio dell’Economia del Mare, basterebbe il buon senso. Infatti sono convinto che, se le istituzioni credessero davvero nella centralità di questo settore, non come uno slogan con cui riempirsi la bocca, ma attuando scelte concrete in funzione di un vero sviluppo, sarebbe una grande conquista”.
Gli interventi delle principali associazioni di settore sono stati aperti dal Presidente di Assonat Luciano Serra: “La politica ha un po’ abbandonato noi del settore della nautica. Abbiamo bisogno di amministratori che facciano scelte nette e di buon senso. Lo stesso discorso riguarda anche le banche, che con le loro politiche ostacolano qualsiasi tipo di investimento, rischiando di ammazzare l’intero settore dell’Economia del Mare. Noi stiamo portando avanti un progetto epocale per il nostro Paese: la prima rete di tutti i porti turistici italiani. Port in Italy lavora affinchè l’Italia sia l’approdo del Mediterraneo”.
A seguire Mario Dal Co, Agenzia per l’Italia Digitale “La nostra agenzia è nata l’anno scorso, con lo scopo di investire nei vari settori dell’economia. L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone in merito alla tematica del mare, componente fondamentale per la nostra penisola. Il nostro contributo va nella direzione del miglioramento infrastrutturale e della semplificazione, sostenendo iniziativa che portino alla completa e progressiva digitalizzazione”.
Mario Mattioli, Vicepresidente di Confitarma ha citato alcuni dati tratti dal 4° Rapporto sull’Economia del Mare a cura della Federazione del Mare, che evidenziano il peso del cluster marittimo sull’economia nazionale con oltre 39 miliardi il contributo al PIL.
Il Segretario Generale Assoporti, Paolo Ferrandino ha aggiunto: “Devo dire che rispetto ad altri il settore della portualità non è disastrato. Tuttavia il sistema portuale italiano è cresciuto pochissimo negli ultimi anni rispetto a quello degli altri Paesi Europei, quindi bisogna creare le condizioni giuste per una crescita importante del sistema portuale, attraverso la concentrazione delle risorse a disposizione”.
A seguire Alessandro Panaro, Responsabile Area Infrastrutture Srm, che ha presentato l’ultimo rapporto intitolato “Trasporto marittimo e sviluppo economico”, che ha evidenziato la grande importanza per la nostra economia del commercio via mare con i Paesi del Mediterraneo ed in particolare con il Nord Africa.
Il penultimo intervento è stato del Responsabile del Project Financing ANCI Comunicare, Roberto Giovannini: “Il nostro obiettivo è quello di amalgamare risorse pubbliche a risorse private. L’iniziativa è nata con lo scopo di creare le premesse per lo sviluppo del territorio e del turismo, in particolare quello nautico che ha potenzialità enormi, ma per ora non sfruttate”.
A chiudere il convegno è stato l’Economista del Ministero dello Sviluppo Economico-Direzione Dipartimento per l’Impresa e l’Internazionalizzazione, Marco Iezzi: “E’ molto importante il convegno di oggi per l’Economia del Mare. Essa coinvolge duecentodiecimila aziende dando occupazione a circa ottocentomila addetti. E’ un settore dunque ancora ricco, il quale è riuscito negli ultimi anni a reggere bene l’urto della crisi. Gli ultimi dati confermano che dal 2014 ci sarà un’inversione di tendenza positiva”.
Le istanze di questo 2° Forum Nazionale sull’Economia del Mare saranno raccolte in un documento che verrà presentato al futuro Governo italiano.